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lunedì 18 giugno 2012

Identikit di un Guerriero qualsiasi.


Identikit di un Guerriero qualsiasi.






Lo stereotipo del guerriero è di un forte, impavido, eroico uomo o donna (perchè no?).




Il primo che abbiamo conosciuto, quasi tutti, è il nostro papà. Il punto di riferimento che,

ognuno di noi, ha avuto... almeno nella prima infanzia.

In lui vedevamo il più forte, il coraggioso... l'imbattibile, l'infallibile, l'onniscente!

Poi... siamo cresciuti e qualche dubbio è apparso. Abbiamo iniziato a capire che, forse,

non era proprio così. Con i dubbi, poi, sono arrivate le prime contestazioni e il Molok

ha iniziato a sgretolarsi. La visione del grande e forte si è, lentamente, trasformata in

una ''normalizzazione'', abbiamo iniziato a scoprire che era semplicemente... papà.

Sono venuti fuori difetti al posto dei pregi e con questi il rammarico della/e delusione/i.

Tutti abbiamo provato queste emozioni/pensieri, fanno parte del naturale evolversi della

personalità, certo!

C'è un particolare che all'epoca ci sfuggiva... nessuno ci aveva spiegato, nè immaginavamo,

che quel super eroe era anche solo una persona.  Quel nome, papà, conteneva tutto e

nascondeva la vera identità, l'uomo!

Curioso vero? Quando ci veniva chiesto qualcosa su di lui, di norma, tutto si riferiva

all'eventuale titolo, professione o impiego. Mi riferisco ai papà ''normali'', non ai

''blasonati'', anche a scuola i temi che ci venivano proposti poco indagavano sulla

identità fuori dallo schema genitoriale.

Escludo volontariamente la figura materna solo per dare merito a questa figura

 semisconosciuta, l'uomo-padre. Delle madri, delle donne-madri se ne è, giustamente,

parlato, discusso, decritto, cantato e decantato da sempre e per sempre.

Viceversa, per l'uomo, salvo che per comportamenti asociali, motivi civili o penali o

lavorativi, poco se ne dice. Perchè?

Forse perchè avendo assolto al compito dell'inseminazione e con un successo tangibile, tant'è

che nel mio caso sono qui a scrivere, l'uomo si trasforma in padre e .... tanti saluti?

Anche giuridicamente avviene questa trasformazione, della serie t'è piaciuta la bici, adesso

pedala. Cose ovvie e scontate.

Ma l'uomo? Che fine fà? Dove si nasconde? Che se ne fà di quella identità, dei sogni, delle

aspirazioni? Crolla in un ruolo che deve subire... ah già, ma c'è l'Amore!

A me puzza di fregatura, d'inciucio castrante, di follia sociale riversata sull'individuo ignaro

che pagherà, malgrado sè, con impegni, responsabilità e sacrifici a fronte, spesso e purtoppo, di

una esistenza da confinato se non da recluso.

E' certo che non è così per tutti, ma i pochi non fanno testo, almeno in questo caso.

Ho seri dubbi che otterrei una risposta affermativa dai più, ex-uomini/già-padri, alla domanda

'' Ti riconosci ancora?''.

L'argomento è complesso e anche ''antipatico'', me ne rendo conto e sarei curioso di conoscere

altre opinioni, molto curioso.

Ho solo una certezza, questo minestrone di parole si riassume così: '' Grazie papà, perdonami

se non ho avuto la sensibilità, la maturità, l'esperienza, per poterti conoscere profondamente e

cercarti, in quel luogo dove ti sei nascosto, vivendoti in silenzio''.

Pubblicamente t'abbraccio, non come figlio, stringendoti così come due Guerrieri sul campo

di battaglia, ma come uomo-padre.

Grazie uomo-papà, grazie Guerriero!



©  Guerriero Zen



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